Sono passate sei settimane da quando mi sono dovuto fermare a seguito di un intervento chirurgico programmato; non tutto è ancora risolto dal punto di vista fisico, ma finalmente sono in grado di tornare ad immergermi. L’occasione per farlo viene grazie al mio amico Ciro Dell’Anno di Eurosub di Portici che ha organizzato una passeggiata al Lago di Capodacqua. Sono anni che desidero andarci e oggi è il giorno giusto!
Ho tutto pronto da ieri sera e l’attrezzatura è già nell’auto. La mia sveglia suona alle 5:00 e dopo la colazione mi preparo e scendo di casa. Lungo la strada non trovo traffico e arrivo in grande anticipo all’appuntamento con Ciro. Sono le 6:30 ed il negozio è ancora chiuso. Mando un messaggio al mio amico per dire che sono in sua attesa e mi metto a guardare la partenza del GP del Giappone di F1 sul telefonino. Piano arrivano tutti gli amici, Ciro con Michele, poi Vincenzo, Christian con la sua cagnolina Perla, Ivan, Stefano, Giorgio e Shakira.
Dopo esserci fermati per prendere il caffè al bar ci distribuiamo nelle quattro auto dopo aver sistemato tutte le attrezzature a bordo. Il tempo non è ottimale, pieno di nuvole, ma speriamo di non prendere la pioggia. Facciamo due soste lungo il percorso perché i miei amici consumano 2 caffè ogni 100km! Passiamo anche per Roccaraso e finalmente raggiungiamo il Lago di Capodacqua, con un’ora di anticipo rispetto alle previsioni e all’appuntamento. Il cielo si è aperto ed esce anche il sole, le condizioni sembrano ottimali.
Mi allontano un poco e comincio a fare qualche fotografia e qualche altro video con la Insta360 mentre gli altri aspettano l’arrivo di Dante e di sua madre che ci vengano ad aprire il cancello. Con loro sul furgone c’è anche Franco, la guida subacquea che ci porterà in acqua.
I gestori del bacino arrivano infatti alle 12 come da programma, a noi si aggiunge anche un’altra persona che però non fa parte del nostro gruppo. Intanto Michele provvede a filmare la parte esterna della nostra escursione e resterà anche a guardia di Perla. Portiamo sul prato le nostre attrezzature ed iniziamo la preparazione.
Nel frattempo comincia a soffiare un vento freddo dalle montagne e sembrano arrivare anche molte più nuvole, ma la scommessa tra Ciro e Vincenzo viene vinta da quest’ultimo perché aveva assicurato che non sarebbe piovuto durante l’immersione. Mentre assemblo lo scafandro, mi accorgo di un problema al Vacuum System! Non riesco a svitare il pomello di chiusura e vado nel panico. Fortunatamente Ciro risolve con una pinza presa dalla sua autovettura.
Indossiamo le mute e ci prepariamo. Sono il primo ad entrare nell’acqua gelida. Dopo il prezioso briefing effettuato da Dante, aspetto abbondanti dieci minuti prima che tutti siano pronti ad entrare in acqua. Ovviamente Ciro è l’ultimo a farlo perché aiuta tutti i suoi amici nella vestizione.
Iniziamo il percorso e seguiamo Franco, sorvolando la distesa di piante e sabbia che copre il basso fondale in questo lago artificiale e raggiungiamo il primo mulino ad asse orizzontale. L’acqua è molto limpida ma anche molto fredda, non freddissima come previsto, perché ci sono 11°C di temperatura rispetto agli 8°C abituali.
La nostra guida ci rimprovera costantemente quando ci avviciniamo troppo ai manufatti. Subito mi accorgo dell’assenza di Ciro nel nostro gruppo ed immagino che sia andato a filmare da solo la zona della sorgente. Vedo infatti solo Vincenzo con le sue lampade montate sulla GoPro e seguo tutto il percorso cercando di essere il primo della fila.
Ci spostiamo verso il secondo mulino, quello ad asse verticale che forse è il più suggestivo. Quando arrivo sul posto mi trovo Ciro affacciato dell’arco più grande, ma non riesco ad avvicinarmi come desiderato perché la guida mi sorveglia da vicino. Scatto comunque qualche foto al mio amico attraverso la feritoia, poi proseguiamo il giro e raggiungiamo il punto dove ci sono delle bellissime piante filiformi che si dirigono verso la superficie e arriviamo anche in prossimità del prato subacqueo che si trova vicino all’ingresso dell’acqua nel laghetto. Dal fogliame si vedono emergere delle microbolle di ossigeno prodotte dalle piante. Lo spettacolo è veramente grandioso!
Raggiungo la zona dell’edificio affiorante e segnalo a Ciro di farmi da modello tra le le piante sommerse. Provo a fare anche qualche scatto a pelo d’acqua, ma la fotocamera con il superdome montato è veramente pesante e l’operazione è molto complicata.
Siamo ormai al termine dei 45 minuti d’immersione; mentre gli altri escono dall’acqua, noi due effettuiamo gli ultimi scatti prima di risalire sulla scaletta di metallo che ci porta sul prato.
Il vento è ancora aumentato e spogliarsi diventa abbastanza fastidioso. Scattiamo una foto ricordo poi effettuiamo tutte le operazioni di smontaggio e verso le 14 ci muoviamo con le auto per raggiungere il ristorante dove abbiamo prenotato il pranzo. A detta di Ciro è molto vicino al lago ma consultando il navigatore, il titolare di Eurosub si conduce in una piazzetta al centro di Capestrano, un posto assolutamente sbagliato. Devo dire che il mio amico darà a breve altre prove di una scarsa efficienza con l’orientamento …
Invertiamo la marcia e la nostra piccola carovana ritorna a valle verso la rotonda dove abbiamo sbagliato strada e dopo un minuto raggiungiamo il ristorante. Il vento è ancora molto intenso e freddo. Ci sono circa 10° di temperatura esterna e le nuvole si fanno sempre più minacciose. Alle 15 entriamo nel ristorante e prendiamo posto. Mentre ci servono le specialità gustosissime del luogo, il vento comincia a calare annunciando l’imminente pioggia.
La scommessa è comunque vinta da Vincenzo perché l’immersione è stata effettuata senza la pioggia, quindi Ciro sarà costretto a pagare la sua pizza. Restiamo amabilmente a pranzo e dopo poco ci raggiungono anche i gestori del laghetto. Restiamo lì fino a circa le 16:30, poi ci rimettiamo in auto per tornare a casa. Ciro dà prova della sua negazione in termini di navigazione e orientamento terrestre e ci conduce su una strada diversa da quella che avevamo percorso all’andata quando eravamo passati per Roccaraso.
La strada ci conduce verso il casello dell’autostrada di Cassino mentre Ivan percorre la strada originaria. Un’interruzione per lavori stradali ci fa effettuare un’ulteriore deviazione tra le montagne e ad un bivio, il pilota Ciro decide di svoltare sulla sinistra. Dopo pochi metri lo fermo indicandogli la direzione opposta, invitandolo a seguire le indicazioni in giallo che segnalano la strada verso Cassino. Ciro non è convinto ed insiste, si fida del suo navigatore ma fortunatamente mi impongo e invertiamo la marcia. Effettivamente dopo poco raggiungiamo finalmente l’autostrada, ma nel frattempo è già iniziata la pioggia.
Quando finalmente arriviamo sull’autostrada, stanco dalla levataccia comincio un sonnellino ma veramente breve, ho comunque da controllare la strada seguita dal mio amico. Siamo attardati rispetto ad Ivan e arriviamo alla base con un ritardo di oltre mezz’ora rispetto a lui. Arriviamo infatti al negozio verso le 20:30 e scarichiamo le attrezzature, sistemo le mie borse nell’auto e mi rimetto in viaggio verso casa.
Accendo la radio per ascoltare il racconto radiofonico della partita Roma-Juventus e la strada fortunatamente è abbastanza libera, così arrivo agevolmente a casa proprio in orario per seguire in tv il secondo tempo del match.
Porto tutta l’attrezzatura nello studio e inizio a vedere la partita senza mettere mano allo scafandro e alle attrezzature subacquee. Non ho nemmeno cenato, avendo abbondantemente pranzato con le specialità abruzzesi. Solo al termine della partita provvedo ad aprire lo scafandro per tirare fuori la fotocamera e poi, con il vento forte che soffia anche qui, stendo l’attrezzatura ad asciugare fuori al balcone.
Sono abbastanza stanco ma particolarmente felice. Questa escursione era programmata da anni, ma solo grazie al mio amico Ciro è stato possibile realizzare questo sogno. Sicuramente ritornerò sul posto e mi intriga non poco l’opportunità di organizzare una due giorni per riuscire ad effettuare anche una immersione notturna nel lago che deve essere particolarmente suggestiva.
Me ne vado a dormire contento anche per essere ritornato in acqua senza nessun tipo di problema a seguito dell’intervento chirurgico. Ora non resta che scaricare le foto e sistemarle al computer per vedere cosa ho realizzato in questa bella passeggiata!