Ieri sera mentre ero pronto per andare a seguire la processione nera di Pasqua qui a Sorrento, arriva un messaggio da mia figlia Lorenza che ha l’inattesa possibilità di ritornare a casa e non deve dormire a bordo dello yacht su cui lavora. La circumvesuviana non funziona e le processioni in penisola sono pronte ad uscire. Prendo lo scooter alle 20:15 e prendo un altro casco e mi metto subito in viaggio.
Riesco a scapolare tutte le uscite delle processioni di Sant’Agnello, Piano di Sorrento e anche quando arrivo a Meta alle 20:25, faccio in tempo a passare senza restare bloccato e alle 20:45 sono a Marina di Stabia. Recupero Lorenza e lascio il casco aggiuntivo per la sua amica che torna con un collega. Rientriamo a Sorrento senza trovare traffico, se non un poco a Meta e poi lungo la strada per Sorrento. Lorenza mi fa percorrere un violetto che avevo dimenticato e raggiungiamo casa.
Lasciamo lo scooter ed andiamo a vedere la processione dove c’è anche il suo fidanzato. Dopo il passaggio del corteo in piazza, la lascio ricongiungersi con il resto della famiglia, io torno a casa ad assemblare lo scafandro subacqueo.
Preparo tutto e vado a dormire, non ho la certezza di dover riportare mia figlia a Castellammare di Stabia l’indomani, ma metto lo stesso la sveglia alle 6:30. Il mio programma è di riportarla insieme alla sua amica a bordo e poi ritornare in tempo per le 9 quando devo essere al Punta Campanella Diving Sorrento.
Quando controllo in telefonino appena sveglio, capisco che ho da effettuare una nuova missione stabiese, così mi preparo e con Lorenza prendo l’auto e mi metto in viaggio. Prendiamo a Piano di Sorrento la collega che mi rende indietro il casco. Raggiungiamo alle 8:15 Marina di Stabia. Le ragazze salgono a bordo per imbarcare, io invece torno indietro verso Sorrento. C’è un po’ di traffico in più rispetto all’andata e sono in ansia per il mio appuntamento.
Mando un messaggio di aggiornamento a Gianluigi e arrivo sotto casa alle 8:50. Il tempo di salire a prendere la borsa ed indossare il costume e sono di nuovo in moto con lo scooter con direzione Marina Grande di Sorrento. Arrivo in orario, non immaginavo di riuscire a farlo, poso la mia borsa e vado a recuperare la mia attrezzatura ferma lì da dicembre.
E’ tutto in ordine, inizio ad assemblare lo scafandro mentre i clienti vengono vestiti con le mute del diving. Usciamo verso le 10 dal porto dove saluto tutti i miei amici del borgo marinaro. Gianluigi è a bordo del gommone Berta, mentre Lisa e Alessandra scendono con me in a acqua con i clienti. Il cielo è sereno con un bel sole, anche se la temperatura non è molto calda. Navighiamo verso Cala di Puolo dove ci immergiamo, c’è anche un’altra barca di sub oggi.
Mi avvio da solo lungo la parete ed entro anche nella grotta e sono attratto dal visitarla in modo più approfondito, ma bisognerà farlo usando un filo d’Arianna. Esco subito e vedo passare il gruppo di sub già in acqua. Precorro qualche altro metro in avanti e raggiungo la zona dove ci sono le chiazze di Posidonia oceanica e tra le foglie subito trovo un pesce ago. Scatto due foto poi chiamo Alessandra e le mostro il pesciolino.
La mia amica ne scorge altri due lungo la parete mentre io trovo il quarto singnatide tra le foglie ma me lo perdo subito. Scatto qualche foto alle gorgonie bianche, anche a quelle morte la scorsa torrida estate, poi torno verso terra in cerca di qualche soggetto nel basso fondale. Non sono fortunato e dopo circa 50 minuti risalgo in superficie, fanno lo stesso anche Lisa ed Alessandra con i clienti.
Risaliamo a bordo e poi andiamo a recuperare una maschera perduta ieri all’interno del porticciolo. Usciamo fuori dopo averla rinvenuta e mangiamo qualche pezzo di pastiera napoletana offertaci dall’allievo Francesco. Mentre gli altri si preparano per la seconda immersione a Punta del Capo, io smonto l’attrezzatura dopo averla inizialmente assemblata, ho freddo e dopo la prima immersione con la muta semi-stagna e non me la sento di tornare in acqua.
Mentre i sub tornano in acqua, me ne resto in gommone in compagnia di Gianluigi mentre l’amico pescatore Gabriele cala la rete insieme a suo fratello lungo la costa rocciosa sorrentina. Attendiamo pazientemente il temine dell’immersione e nel frattempo il vento è calato e si sta abbastanza bene.
Sono comunque infreddolito e non vedo l’ora di rientrare al diving-shop. Raggiungiamo la banchina e scarichiamo le attrezzature a terra poi porto tutto al diving e provvedo al lavaggio accurato. Appena finito mi infilo nella doccia per recuperare un po’ di calore.
Dopo essermi ricomposto ed aver salutato i miei amici alle 14:30 salgo sullo scooter e in pochi minuti sono a casa. Apro lo scafandro dopo averlo asciugato e mi siedo a tavola, mi è stato lasciato il pranzo pronto, le mie donne sono scese a fare una passeggiata. Mangio avidamente il tutto, poi vado a fare una seconda doccia, prima di sedermi davanti al computer per guardare la produzione fotografica della giornata.