Ho riflettuto a lungo durante la notte, alla fine, considerando i pro e i contro, ho deciso di non cambiare nulla e quindi di lasciare la consueta configurazione fotografica con il minidome Saga Dive con lo zoom Nikon 8-15 mm, una scelta sempre versatile ed affidabile.
Lascio suonare la sveglia e resto ancora per una decina di minuti nel letto, poi mi muovo per espletare tutte le incombenze mattutine pre immersione. Alle 9 come da programma sono al Punta Campanella Diving Sorrento. Con mia grande sorpresa c’è anche oggi il mitico “Ruspa”, intento al taglio dei suoi immancabili sigari. C’è pure Gianluigi con Lisa ed Alessandra.
Regna un grande immobilismo vista l’ora e mi sorprendo, non avevo letto il messaggio sulla chat di whatsapp che mi avvisava dell’uscita alle 10! Poco male, approfittiamo per chiacchierare in attesa della cliente colombiana e ce ne andiamo a prendere un caffè tutti insieme per ingannare l’attesa.
Quando arriva la cliente io sono praticamente già pronto, così mi avvio sulla banchina a chiacchierare con i miei amici Gabriele e “Ndulin”. Il cielo è nuvoloso e i pescatori mi avvisano che oltre la Punta del Capo c’è mare grosso.
In barca con me e Alessandra c’è un comandante d’eccezione, il boss Edoardo Ruspantini, che ci conduce tra le alte onde a ridosso della Punta Lauro. Ormeggiamo nella Cala di Puolo dove il mare è più calmo e ci prepariamo. Quando siamo pronti ad immergerci inizia una leggera pioggia.
Mi tuffo e mi dirigo lungo la parete fino a raggiungere la grotta, l’acqua non è molto limpida e nella colonna d’acqua ci sono tante alghe in sospensione, hanno esaurito il loro ciclo di vita e vengono staccate dal substrato dalla risacca che si fa sentire sott’acqua. Anche il cielo coperto non aiuta la visibilità, l’ambiente è abbastanza buio.
Torno indietro ed incontro Alessandra, mi fermo a scattare un selfie tra due gorgonie, poi mi dirigo verso la spiaggia in cerca della rete abbandonata. L’acqua in prossimità della spiaggia è di colore bianco latte, non si vede granché e sono costretto anche oggi a riemergere in superficie per identificare la boa azzurra che la sostiene a galla. La raggiungo ma non c’è traccia delle due ricciole di fondale, non mi rammarico perché con queste condizioni, non sarei riuscito a realizzare nulla di buono.
E’ iniziata una pioggia più intensa, risalgo a bordo dopo Alessandra e la sua cliente. Inizia a piovere veramente forte ma Edo ci informa che una quindicina di minuti prima c’è stato un vero e proprio diluvio con anche un’intensificazione della quantità di vento.
Le condizioni sono pessime e la cliente ha anche freddo, decide di saltare l’immersione successiva e quindi non resta che rientrare a terra sotto la pioggia che oscura la vista della costa di Sorrento. Rientriamo in porto e scarichiamo le attrezzature.
Torno al diving e mi spoglio, sono completamente bagnato ma ho identificato la via d’acqua. Il ginocchio sinistro ha un foro che mi ha allagato subito la gamba fino al piede appena mi sono immerso. Vabbè lo sapevo, non importa.
Sistemo tutta la mia attrezzatura e mi cambio con indumenti asciutti, saluto i miei amici e prendo appuntamento per domani, con la speranza di un meteo migliore. Vado a recuperare il cappello di lana rosso che avevo lasciato a bordo e poi risalgo sullo scooter per tornare a casa.
Nel frattempo però il meteo è migliorato e quando arrivo a casa posso mettere i miei vestiti bagnati nella lavatrice e metterli ad asciugare … al sole che nel frattempo è uscito.
Aspetto il rientro di mia figlia e mia moglie e pranzo con loro, prima di sedermi davanti al computer a sistemare le poche foto scattate oggi! Anche oggi una giornata di mare da ricordare!