Marco Gargiulo

#18 Grotta di Mitigliano con Roberta e Wall-e

L’incontro con la granceola è ancora fisso nei miei occhi e nella mia mente! Erano tantissimi anni che desideravo un incontro del genere. Grazie ad Alessandra che mi ha segnalato la presenza del grosso crostaceo. Siamo pronti alla seconda immersione a Cala di Mitigliano, con Antonio Wall-e e Roberta andremo a visitare la grotta, mentre Alessandra accompagna i sub dall’altro lato della baia vicino allo scoglio della castagna. 

Sono completamente bagnato dopo la prima immersione a causa della vecchia muta stagna “bucata” su un ginocchio che non esplica più la sua funzione di mantenermi asciutto. Salto in acqua di nuovo azionando la action camera montata sullo scafandro e aspetto i miei amici.

Ho dato loro istruzioni di come posizionarsi all’ingresso della caverna per scattare qualche bella foto. L’acqua non è molto limpida all’esterno, ma fortunatamente entrando all’interno al situazione migliora.

Supero la grande colonna centrale e mi giro verso l’uscita, i miei amici entrano all’interno della grotta e vanno ad occupare i due punti che avevo indicato, nei due lati del fotogramma. Molto bene. Proseguo verso l’interno e li anticipo nel lungo corridoio che porta alla strettoia.

Gli faccio segno che li aspetto dall’altro lato, nella zona più buia della grotta. Appena entro nell’ultima camera vedo una serie di anemoni notturni Halcampoides purpurea che emergono dalla sabbia, scatto qualche foto ma devo dedicarmi ai miei amici. Sopraggiunge Antonio che subito individua una piccola brotula nera, Oligopus (Grammonus) ater. Ne individuo una seconda poco più avanti, ma non mi soggermo perché è molto piccola. Arrivo al fondo dell’antro subacqueo e torno indietro. Si nota una diversa densità dell’acqua, probabilmente dolce. Sulla parete c’è un grosso gambero meccanico Stenopus spinosus, faccio avvicinare Antonio per farglielo fotografare, poi chiamo Roberta che non era vicino a noi per mostrarglielo.

Ovviamente tre subacquei in uno spazio così ristretto sollevano un poco di sedimento, nonostante la massima attenzione prestata. Torniamo indietro ma non risalgo nelle campane d’aria che si aprono lungo il corridoio. Raggiungo la colonna in prossimità dell’uscita e mi infilo nel buco più piccolo ed attendo il passaggio dei miei amici dall’altro lato più ampio.

Usciamo all’esterno della grotta dopo 30 minuti e costeggiamo la parete per avvicinarci alla spiaggia. Nel frattempo Roberta e Antonio lanciano la boa segna sub in superficie e dopo la sosta di sicurezza riemergiamo.

Lisa è lontana con il gommone, sta recuperando Alessandra e i sub dall’altro lato della baia. Dopo poco viene e riprendere anche noi e possiamo tornare al diving. Ho avuto molto freddo essendo completamente “allagato” e contestualmente decido di dismettere questa vecchia muta ormai inservibile.

Torniamo a terra e raggiungo il dive-shop. Metto lo scafandro al bagno in acqua dolce poi vado a spogliarmi. I piedi sono completamente pieni d’acqua, un vero disastro. Fortunatamente ho il ricambio e così mi rivesto.

Saluto anche Edo Ruspantini, venuto a Sorrento per seguire la serata divulgativa organizzata da Fabio Russo, dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’A.M.P. Punta Campanella presso il Punta Campanella Diving Sorrento, saluto i miei amici e torno casa a mangiare.

In serata tornerò con mia moglie a seguire questo interessantissimo evento e magari mi fermerò con i miei amici a mangiare qualcosa lì giù al borgo di Marina Grande. Sarà solo molto imbarazzante dover decidere il ristorante tra tutti quelli dei miei amici pescatori!

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